Un giovane insegnante ci racconta di sé: omosessuale, con relazione stabile da alcuni anni, ci confida che nell’ambiente scolastico nel quale lavora è costretto a non parlare mai della propria vita. Assicura che il solo venire a sapere, da parte di colleghi e genitori degli alunni, della sua omosessualità lo porterebbe ad un isolamento e un’ostilità tali da causarne in breve tempo l’allontanamento dal posto di lavoro.
Forse è ora di crescere.
Evolvere, da ogni inutile medievale caccia alle streghe.
E affermare a voce chiara che, così come in ogni altro campo, quei colleghi e quei genitori dovrebbero limitarsi a considerare esclusivamente l’operato d’insegnante di quella persona. Null’altro. Italia
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