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Un'emozione...

È tanto che non scrivo qualcosa di mio pugno su questa vetrina. Chi mi è vicino sa perché.

Ma alcuni giorni fa c’è stato un raggio di sole, e come spesso si fa con le foto che sembrano degne di essere esposte, si è affacciato in me un desiderio di condivisione.

Sono dal barbiere, in attesa del consueto taglio di capelli; prima di me un bimbo, coi suoi riccioli bagnati e gli occhioni puntati sullo specchio. Avrà 5 anni, suppergiù. Il ragazzo che si sta prendendo cura di lui termina il lavoro, aggiungendo un tocco di gel alla chioma ormai corta del bimbo e chiedendogli se vada bene così. Un timido sorriso e un cenno col capo da parte del piccolo, che poi corre dalla mamma rimasta in attesa sul divano: io son seduto accanto a lei e sento il bimbo sussurrarle all’orecchio: “posso abbracciarlo?”

“Certo…” risponde la madre.

Il bimbo torna verso il parrucchiere, spalanca le braccia guardandolo con una luce indescrivibile negli occhi: Il giovane, sorpreso da un bellissimo imbarazzo, si curva verso il piccolo e lui, issato sulle punte dei piedi, lo abbraccia forte, gli dà un bacio sulla guancia e rimane qualche istante col visino appoggiato sul petto del ragazzo.

“È il suo modo per dire grazie” mi dice la madre che ha intercettato la mia commozione.

È stata una carezza anche per me. E mi ha portato a riflettere su come ci “guastiamo” col passare del tempo: nasciamo con l’istinto di amare tutti gli altri e finiamo poi per odiarci e non sopportare il prossimo. E a volte neppure noi stessi.

Voglio tornare a scuola. Ad imparare da un bambino.


Sergio Sormani


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